marzo 14, 2014

REVIEW - DALLAS BUYERS CLUB

Il film in questione ha vinto il Vanity Fair Awards, che premia proprio quei film che tentano di abbattere i pregiudizi. Questo è un film indipendente, e poi vi spiegherò il perché, ed è tratto da una storia vera. Questa sceneggiatura è girata per le scrivanie di Hollywood per 15 anni prima che qualcuno dicesse: <<Si okay facciamo questo film>>.
In questo film Jared Leto, Jennifer Garner e Matthew McConaughey sono fantastici.
Come vi ho detto è tratto da una storia vera, la storia di Ron, un cowboy del sud degli stati uniti che nel 1985 scopre di avere l'HIV. Era un'altra epoca e come se non bastasse ci troviamo nel sud degli stati uniti che "era" anche un po' bigotto e retrogrado, e a quell'epoca avere l'HIV voleva dire essere gay. Immaginate che cosa puo' succere per il simpatico Ron che è un omofobo convinto, ora per la prima volta si trova dall'altra parte, quindi tutti gli danno del gay e si trova a subire tutto ciò che faceva agli altri prima. Lo scopre casualmente, un giorno al lavoro si sente male, viene ricoverato e al suo risveglio la scena è del tipo: <<Ehi Ron! Hai l'HIV>> e poi gli danno anche un'altra bella notizia, ovvero <<tra 30 giorni morirai>>.
Ron però è un cowboy del sud e quindi non si butta giù e scopre che altri pazienti stanno facendo una cura che potrebbe dargli una speranza di vita, che è il farmaco AZT. Cerca di procurarselo in maniere varie ed eventuali e da lì inizia il suo percorso, o meglio, inizia ad informarsi: va all'estero e cerca di scoprire tutte le cure possibili, a quel momento, per arginare il virus dell'HIV. Da bifolco cowboy del sud si mette a studiare trattati medici per tentare di capire la sua malattia e soprattutto le cure possibili e da lì scopre che in realtà l'AZT per moltissime ricerche mediche è stato affibbiato come farmaco tossico, e lui ha rischiato di morire proprio per questo motivo. Tutto il film si basa tutto su questa scoperta. Così Ron intraprende una battaglia personale molto importante e soprattutto molto più grande di Ron contro la lobby del farmaco, infatti il farmaco ATZ è stato, come dire, spinto, proprio storicamente, nonostante sia tossico e molti pazienti morivano dalla FDA (Food and Drug Administration), una lobby che in America controlla il cibo delle mense, i farmaci, e decide cosa mettere in commercio, cosa provare e cosa 'NO'. Ron ha effettivamente vissuto ed ha effettivamente fatto questa battaglia, una battaglia contro i farmaci nocivi per una persona che è già ammalata, alla ricerca di una cura effettiva nonostante non ci sia una lobby dietro che guadagni. La sua unica alleata in quel momento è Rayon, una transessuale, interpretata da Jared Leto. In America le lobby hanno un ruolo molto diverso, sono molto più importanti rispetto all'industria italiana o europea. Quindi potete capire perché questo film non è stato prodotto da una major, bensì arriva da un percorso indipendente. Per capire meglio come funzionano i farmaci in America per me, è stata illuminante la conferenza stampa di Jared Leto, in pratica lui è rimasto sconvolto dal fatto che quando venne qui in Italia per il suo tour con i 30 Seconds to Mars, si sentì male e, si rese conto che le medicine qui in Italia costano pochi euro e per lui era assurda una cosa del genere ed è rimasto ancora più sconvolto dal fatto che qui in Italia avessimo una medicina per curare ogni cosa. Leto dice che in America funziona molto diversamente, se ti fa male una cosa, ti danno la medicina che copre più cose ed è più forte.


Questo film è molto coinvolgente e commovente, a maggior ragione sapendo che è una storia reale.
L'interpretazione di Matthew McConaughey a me è piaciuta tantissimo perché usa veramente il corpo come uno strumento (come dovrebbe fare ogni attore), e interpreta la malattia, il malessere, l'essere rozzo del personaggio, il suo cambiamento. Jared Leto ha fatto della sua Rayon un personaggio a tutto tondo, che non era una semplice caricatura della drag queen qualsiasi. Il film tocca tantissimi temi, quindi per questo rischiava  veramente di finire nel cosiddetto "minestrone". Tocca il tema dell'AIDS, dei pregiudizi, dell'omofobia, della discriminazione, del gender e tocca un argomento che è molto caldo, ovvero la possibilità di un malato di potersi curare come più desidera. 

P.S. Anche questo è da vedere in lingua originale perché il doppiaggio ha snaturato il personaggio di Matthew McConaughey e gli ha tolto personalità.