giugno 10, 2013

Utopia.

-Sai qual è la cosa brutta?
-Cosa?
-Di non poter farci nulla.
-Stai scherzando, vero?
-Mi piacerebbe scherzare, ma non credo sia il momento giusto per farlo.
-Secondo me esiste un modo, insomma, hai capito cosa intendo vero?
-Si si, se esiste un modo per convincere l’uomo a fare o non fare…
-Esatto! E’ questo quello che ci serve.
-Ho trovato! Le pubblicità!
-Le pubblicità si, sono quelle che ti spingono a comprare un prodotto. Saranno le pubblicità a spingere l’uomo a fermarsi, a smettere di bruciare, tagliare, sdradicare intere foreste. A far aprire gli occhi a tutti. A dire basta. Ma dove vogliamo arrivare?
-Vogliamo parlare della generazione nella quale vivranno i nostri figli? Sarà devastata dai nostri errori.
-Dobbiamo sempre arrivare sul filo del rasoio ovunque per poi pentirci. Siamo noi. Noi umani. Noi che commettiamo sempre gli stessi fottutissimi errori, noi che non impariamo nulla, ma proprio nulla dai secoli precedenti. Noi, noi umani che…noi umani.
-Ehi amico, dovresti fare il filosofo o il poeta, non ci hai mai pensato?
-No. E’ proprio questo il problema. Non abbiamo bisogno della citazione di un filosofo o di un poeta. Può farlo chiunque.
-Chiunque può fare cosa?
-Chiunque può aprire la propria mente al mondo. Guardare ogni cosa da un punto di vista differente.
Pausa.
-Dovresti provare a farlo capire a tutti.
-Utopia. Ci sarà sempre, e dico sempre, almeno una persona che non è daccordo con tutto ciò.
-Allora ci vorrebbe un bel reset?
-Si, nient’altro che un ritorno alle origini.
Pausa.
-Bhé…allora non ci rimane che aspettare il 12 Dicembre 2012.
-Dici?! Magari ci arrivassimo! Noi ci stiamo facendo fuori da soli. E’ un suicidio, solo questo.
-Sei un pò pessimista secondo me…
-Questo non lo so. Però fino ad ora ti ho detto ciò che penso con estrema sincerità.
-Vabbé dai si è fatto tardi. Io vado.
-Okay, vado anche io.
-Quindi ci vediamo presto?
-Prima della fine!
-Contaci!